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Il territorio caresanese e la sua vocazione agricola

Il territorio caresanese ha subito intense modificazioni con l'opera dell'uomo e pertanto è impossibile riconoscere stazioni aventi una vegetazione prossima al clima ed il paesaggio vegetale attuale, anche nelle aree che sembrano meno disturbate, è comunque il risultato della azione antropica verificatesi sin dall'epoca romana.
Probabilmente il paesaggio pre-romano era costituito da immense foreste con prevalenza di querce, tigli ed olmi; ma già nel secondo secolo avanti Cristo, però, si hanno notizie di settori in pianura coltivati a danno delle foreste planiziali. Il risultato di quest'opera di antropizzazione è attualmente evidente al punto che le aree boscate nella zona di pianura sono relegate ai margini dei fiumi ed a pochi altri rari lembi, comunque intensamente modificati dall'opera dell'uomo. Appare evidente come la vegetazione presente sia per la maggior parte soggetta al controllo dell'uomo attraverso le pratiche agricole. Ad eccezione della fascia localizzata immediatamente a ridosso del fiume Sesia, infatti, tutta la pianura caresanese è caratterizzata da coltivazioni cerealicole con netta prevalenza del riso, che in zona presenta caratteristiche di monocoltura ed è l'elemento che maggiormente determina l'economia agraria locale.
I relitti forestali della pianura bassa sono quasi del tutto assenti, infatti la successione forestale, evidente in modo particolare lungo il corso del Sesia, è piuttosto semplice; la vegetazione riparia fluviale è caratterizzata, nella fascia più esterna, da consorzi di salici (Salix spp.), mentre nella fascia più interna da formazioni miste di salici e pioppi (Populus alba) spontanei. Lungo i corsi d'acqua secondari e le zone umide con acqua stagnante o con una velocità della corrente ridotta, le specie precedentemente citate sono accompagnate o sostituite dall'ontano nero (Alnus glutinosa).
Oltre alle risaie ed ai seminativi si ha una più marginale presenza di impianti di arboricoltura da legno, in particolare di pioppo. Tali colture arboree hanno notevole importanza ecologica in quanto costituiscono un elemento di diversificazione all'interno delle steppa cerealicola artificiale.